Omocisteina alta: cosa c’entra l’alimentazione?

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La iperomocisteinemia è sempre più frequente nelle analisi del sangue degli italiani

E’ capitato spesso, durante i rispettivi percorsi alimentari, che vari pazienti mi facessero notare un valore strano nelle analisi del sangue che il medico di base aveva prescritto o che avevano eseguito per controllo. L’omocisteina alta è un valore spesso sconosciuto ma da non prendere sotto gamba. E l’alimentazione potrebbe fare qualcosa al riguardo!

Cos’è l’omocisteina?

L’omocisteina è un aminoacido che si forma nel nostro organismo dalla trasformazione della metionina, aminoacido che assumiamo con l’alimentazione. La sua creazione è essenziale per l’attività di diversi enzimi coinvolti nella sintesi del DNA. E’ perciò necessaria perchè tutte le cellule possano crescere e duplicarsi correttamente.

I livelli di omocisteina nel sangue possono essere influenzati da diversi fattori, come l’età, il sesso, il fumo, l’alcol, il caffè, la poca attività fisica, alcune malattie (come l’insufficienza renale e l’ipotiroidismo), alcuni farmaci (come i contraccettivi orali e gli antiepilettici) e alcuni fattori genetici.

L’accumulo di omocisteina è pericoloso?

Un valore di omocisteina alta nel sangue è dettato, in linea di massima, da un mancato utilizzo della stessa nei circuiti che portano alla creazione della Timina, tassello essenziale per il DNA. Se non viene usata, si accumula e può causare danni al sistema cardiovascolare, nervoso e osseo. Si tratta infatti un fattore di rischio collegato allo stress ossidativo per le nostre cellule e può favorire l’insorgenza di diverse malattie e condizioni negative, quali l’infiammazione, l’arteriosclerosi, la formazione di coaguli, l’infarto, l’ictus, la demenza e l’osteoporosi

Per misurare l’omocisteina si fa un semplice esame del sangue, che può essere richiesto dal medico in caso di sospetta carenza di vitamina B12 o di folati, di malattia metabolica rara (omocistinuria), di precedenti eventi cardiovascolari o trombotici o di valutazione del rischio cardiovascolare. Ritengo tuttavia che l’analisi dell’omocisteina debba al giorno d’oggi essere valutata di routine, dato che è sempre più comune anche in persone non a rischio per le malattie di cui sopra.

Alimentazione e omocisteina alta

La relazione che intercorre fra alimentazione e valori di omocisteina alta nel sangue è molto solida. Dato che il valore aumenta se l’attività degli enzimi viene meno, è essenziale assumere tutti quei micronutrienti necessari al funzionamento enzimatico. E’ qui che entrano in gioco i cosiddetti cofattori enzimatici, che spesso conosciamo come Vitamine. Come piccoli ingranaggi di un macchinario più grande, possono sembrare insignificanti, ma sono essenziali per il suo funzionamento.

Nel caso dell’omocisteina, perchè venga utilizzata sono essenziali diverse vitamine antiinfiammatorie come Vitamina C e Vitamina E, ma anche cofattori essenziali per la sintesi della Timina come la Vitamina B12 e i Folati. Ecco i principali alimenti che li contengono:

Vitamina C

La Vitamina C è un antiossidante naturale presente soprattutto nella frutta, negli ortaggi e nelle verdure a foglia verde. Ne avevamo parlato nel dettagli in questo articolo.

Vitamina E

La Vitamina E riduce lo stress ossidativo dei tessuti ed evita l’infiammazione in diversi distretti corporei. E’ strettamente legata alla Vitamina C, dato che si rigenerano a vicenda in base a quale è più richiesta al momento. E’ molto presente in verdure a foglia verde scura, nella frutta secca e nelle olive.

Folati

I folati sono la famiglia di tutte le forme naturali della vitamina B9, cioè l’acido folico. Fra i vari ruoli da cofattore enzimatico, nel caso dell’omocisteina aiutano il trasporto di un atomo di carbonio dall’amminoacido verso quella che diventerà timina. Li puoi trovare nelle verdure a foglia verde, nei legumi e in frutta secca come nocciole e pistacchi.

Vitamina B12

La cobalamina è una vitamina affascinante e con una storia tormentata. La sua carenza viene infatti spesso associata alla dieta vegana in quanto, giustamente, ne è priva. Tuttavia, la sua scarsa presenza nel sangue – che può portare ad alti livelli di omocisteina – è stata riscontrata ampiamente anche tra gli onnivori. Data la sua importanza, penso meriti un articolo a parte.

Ma alla fine, cosa è corretto mangiare?

Alti valori di omocisteina nel sangue possono essere tranquillamente recuperati approcciandosi a un alimentazione adeguata. Avrai notato che i vari micronutrienti necessari per riuscirci sono presenti soprattutto nelle verdure verdi, come lattuga, rucola e cavolo riccio. Aumentare le dosi di verdure non processate, possibilmente crude, permette di aumentare i valori delle vitamine nell’organismo e ridurre quelli dell’omocisteina. Ma non solo.

Ridimensionando l’alimentazione e accogliendo maggiori quantità di frutta e verdura nel proprio piatto, oltre a ridurre i valori di omocisteina alta nel sangue, è possibile abbassare quantitativamente vari fattori di rischio per malattie di tutto il sistema cardiovascolare, che è una delle principali – se non LA principale – cause di morte per malattia al mondo. Piccoli cambiamenti a tavola che portano a grandi risultati.

Fonti e Approfondimenti

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