Disbiosi intestinale: l’alimentazione aiuta?

Tempo di lettura: 2 minuti

Salute intestinale, un tema che coinvolge tutti, anche se non si è esperti nel campo. Oggi esploreremo un concetto fondamentale: la disbiosi intestinale. Si tratta di uno squilibrio nella composizione dei microbi nel nostro intestino, un aspetto cruciale per la nostra salute generale. Ma tranquilli, possiamo intervenire con strategie nutrizionali mirate per ristabilire l’equilibrio.

Cos’è la disbiosi intestinale?

La disbiosi intestinale è uno squilibrio della flora batterica che colonizza il tratto gastrointestinale, che può causare disturbi come gonfiore, diarrea, stitichezza, flatulenza, reflusso e dolori addominali. Questa condizione può essere dovuta a diversi fattori, come l’uso di antibiotici, lo stress, una dieta scorretta o alcune patologie croniche.

Normalmente, infatti, la flora batterica intestinale è costituita dal corretto equilibrio fra alcuni tipi di batteri non patogeni. I predominanti sono Bifidobatteri e Lattobacilli. Durante la disbiosi questi equilibri saltano e una specie di batteri, anche estranea e patogena, cresce enormemente mentre le altre si riducono drasticamente Per ripristinare l’equilibrio della flora batterica e prevenire la disbiosi intestinale, è importante seguire alcuni accorgimenti alimentari che vedremo in questo articolo.

Accorgimenti alimentari per correggere e prevenire la disbiosi intestinale

Uno degli aspetti fondamentali per trattare e prevenire la disbiosi intestinale è la qualità e la quantità delle proteine animali che si assumono. Infatti, un eccesso di carne e derivati può favorire la proliferazione di batteri patogeni nel colon, aumentando il rischio di infiammazione e alterazione della mucosa intestinale. Inoltre, alcuni additivi presenti nei prodotti di origine animale, come i nitriti e i nitrati, possono interferire con il metabolismo dei batteri benefici. Per questo motivo, si consiglia di limitare il consumo di carne rossa, salumi, formaggi stagionati e latticini ad alto contenuto di grassi, preferendo invece fonti proteiche di maggiore qualità come i legumi, possibilmente interi dato che contengono anche fibre vegetali.

Un altro accorgimento alimentare per correggere e prevenire la disbiosi intestinale è infatti quello di aumentare l’apporto di fibre, che fanno da carburante per i batteri benefici. Grazie alla loro presenza, possono produrre acidi grassi a catena corta, che hanno effetti protettivi sulla salute intestinale. Le fibre si trovano principalmente negli alimenti di origine vegetale, come frutta, verdura, cereali integrali, semi e frutta secca. Si raccomanda di consumare almeno 5 porzioni al giorno di frutta e verdura fresca e di variare le tipologie di fibre assunte, scegliendo sia quelle solubili (come la pectina e l’inulina) che quelle insolubili (come la cellulosa e l’emicellulosa).

Fermenti lattici e disbiosi

I fermenti lattici sono microrganismi vivi che possono apportare benefici alla salute intestinale se assunti in quantità adeguata. Essi possono contribuire a riequilibrare la flora batterica, a migliorare la funzione digestiva e immunitaria, a prevenire le infezioni intestinali e a contrastare gli effetti negativi degli antibiotici. I fermenti lattici si trovano in alcuni alimenti fermentati, come il kefir, il miso, il tempeh e il kimchi, ma anche particolari tipi di olive di fattura tutta italiana. Oppure in integratori alimentari specifici. Si consiglia di scegliere prodotti che contengano almeno 10 miliardi di unità formanti colonia (UFC) per dose giornaliera e che siano costituiti da ceppi batterici documentati scientificamente. Prima di prenderli, però, parla con il tuo medico perchè i fermenti possono interagire con alcuni farmaci molto comuni!

Gli alimenti prebiotici possono essere la svolta

Fra gli elementi fondanti dell’approccio nutrizionale alla disbiosi c’è l’introduzione di specifici ingredienti. Gli alimenti prebiotici sono sostanze non digeribili che stimolano selettivamente la crescita e l’attività dei batteri benefici nell’intestino. Possono aiutare a prevenire la disbiosi intestinale, a modulare la risposta immunitaria, a ridurre il colesterolo e i trigliceridi nel sangue e a regolare la glicemia. Gli alimenti prebiotici più comuni sono quelli che contengono l’inulina, il frutto-oligosaccaride (FOS), il galatto-oligosaccaride (GOS) e il lattulosio. Si tratta di alimenti vegetali come l’aglio, la cipolla, il porro, il carciofo, il topinambur, il radicchio, il tarassaco, il frumento, l’orzo, l’avena, il miele e la banana. Ne avevamo già parlato in questo articolo, dagli un’occhiata per approfondire.

Riassumo un po’ tutto. La disbiosi intestinale è uno squilibrio della flora batterica che può causare diversi disturbi e compromettere la salute generale. Per trattare e prevenire questa condizione, è importante seguire una dieta equilibrata e varia, che limiti le proteine animali, possibilmente le elimini proprio, e aumenti le fibre, i fermenti lattici e gli alimenti prebiotici. In questo modo, si potrà favorire il ripristino dell’equilibrio della flora batterica e migliorare la funzione intestinale.

Fonti e Approfondimenti

Le informazioni pubblicate su questo sito web sono da intendersi di natura generale e puramente a scopo divulgativo. Pertanto non possono sostituire in alcun caso il parere del tuo medico o di altri operatori sanitari.